Tartaro: se lo conosci, lo eviti!

 

Il tartaro è un deposito calcificato di placca dentale, saliva e sali minerali.

Si riconosce facilmente: è ancorato saldamente al dente, irremovibile con il semplice spazzolino e il suo colore varia dal giallo al marrone scuro.

Come si forma

Ogni volta che mangiamo, i residui di cibo vengono attaccati dai batteri e sui denti si deposita una patina incolore, la placca. In meno di 24 ore, la placca non rimossa si calcifica e crea un deposito di tartaro.

Volendo essere più chiari, il tartaro si può paragonare alle incrostazioni sulle pentole dopo la cottura. Se le stoviglie vengono lavate dopo pochi minuti, i residui di cibo si rimuovono facilmente; se si lasciano sporche, invece, le incrostazioni si solidificano e diventano ben più ostinate!

Nei casi più gravi, il tartaro può penetrare all’interno della gengiva o delle tasche, alterando il normale solco gengivale e provocando infiammazioni anche gravi. Da qui può degenerare in parodontite e compromettere la mobilità dentale.

Come si previene 

Il tartaro si può prevenire con una quotidiana e regolare igiene orale. Lavate i denti con cura dopo ogni pasto, scegliete un dentifricio con fluoro, utilizzate il filo interdentale e il collutorio. E’ altresì importante svolgere regolari sedute di igiene orale professionale.

Aiutiamoci anche con una dieta sana, limitando l’assunzione di zuccheri e adottando abitudini salutari come il non fumare.

 

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